Medici senza frontiere: un applauso all’Europa

Farmaci inaccessibili perché troppo cari. E impossibili da copiare e rivendere a un prezzo inferiore perché protetti da patenti ventennali. Medici senza frontiere lo ha denunciato per la prima volta nel 1999 al summit dell?Organizzazione mondiale del commercio. E dal 9 al 13 novembre sarà a Doha, nel Qatar, per spiegare ai Paesi membri dell?Omc come uscire da quest?impasse. Alessandra Redondi, responsabile medico della campagna per l?accesso ai farmaci promossa dall?associazione, ha anticipato a Vita la sua ricetta per garantire il diritto alla salute anche nei Paesi poveri.
Vita: I brevetti sono ancora sotto processo…
Alessandra Redondi: Eppure sono molto utili: le scoperte, scientifiche e non, devono essere riconosciute e protette, altrimenti nessuno sarebbe più incentivato a farle. Il problema, infatti, non sono le patenti, ma come vengono interpretate: come un fine, invece che uno strumento di utilità pubblica.
Vita: Quindi da cambiare sono le leggi dell?Omc?
Redondi: No, in realtà basterebbe interpretarle in modo che garantissero ai governi di assicurare le medicine a prezzi accessibili. Bisogna far valere anche gli importanti principi di salvaguardia della salute che queste leggi contengono.
Vita: Può fare qualche esempio?
Redondi: L?articolo 31 del Trade related intellectual property rights (Trips) dell?Omc: in caso di emergenza sanitaria, consente ai governi di non rispettare le patenti di vent?anni sui farmaci. A Doha, 52 Paesi poveri chiederanno agli altri membri dell?organizzazione di impegnarsi perché le regole sulle patenti vengano interpretate in modo da garantire il diritto alla salute invece di negarlo.
Vita: Quante possibilità ci sono che la proposta venga accettata?
Redondi: Il 25 ottobre il Parlamento europeo ha votato una risoluzione che sostiene l?accesso ai farmaci nei Paesi in via di sviluppo. Ma Stati Uniti, Canada, Australia, Svizzera e Giappone stanno facendo una forte opposizione.
Vita: Col caso Cipro, il governo americano ha appena dimostrato una chiusura.
Redondi: Sarebbe stato un utile precedente per Doha, peccato. Ma la battaglia continua…